Il castello di Arco: tra storia e tradizione

Secondo gli studi degli archeologi, la rupe di Arco presenta tracce di presenze e costruzioni decisamente più antiche rispetto a quelle risalenti al medioevo, segno che il suo celeberrimo Castello già esisteva ben prima dell’anno Mille. O, quantomeno, esistevano fortificazioni più piccole, che nel corso del tempo sono state soppiantate dal maniero. Non a caso, il nome “Arco” deriva dal termine “arx”, che significa fortezza. E questa località, per via del suo castello, è una delle più visitate dai turisti che vengono in visita nelle zone attorno al Lago di Garda. Ecco perché i residence, i bed and breakfast e gli alberghi ad Arco fanno registrare quasi sempre il tutto esaurito.


Secondo le fonti, il castello di Arco venne edificato da un gruppo di nobili liberi con finalità difensive. Dichiarato bene allodiale della Pieve di Arco da Federico d’Arco nel 1196, nel corso degli anni successivi venne acquistato dalla famiglia d’Arco, che ne divenne unica proprietaria.

Le cronache del tempo riportano che il Castello di Arco subì numerosi assalti, provenienti soprattutto dai signori dei Lodron, di quelli di Seiano e dalle truppe di Venezia. Benchè il borgo circostante venisse semore occupato, durante tutti gli assedi il castello non venne mai espugnato. Crebbe così la nomea e la leggenda del Castello di Arco, tanto che uno dei più importanti maestri del rinascimento tedesco, Albrecht Duerer, nel 1495 espresse il desiderio di dipingerlo. La sua tela è un importantissimo documento storico, in quanto ci restituisce il castello dell’epoca, che era, a tutti gli effetti, un piccolo villaggio fortificato dipinse il Castello di Arco. Osservando questo acquarello si è consapevoli che il Castello era in effetti un piccolo villaggio fortificato.

Tra il Cinquecento e il Seicento, con la costruzione di alcune ville signorili, il castello cominciò a perdere la sua importanza. Il 1703 fu probabilmente l’anno che ne segnò il declino definitivo, dato che la guarnigione a difesa del bastione si arrese dopo i bombardamenti ad opera dei francesi. E per la prima volta nella sua storia, il Castello fu espugnato.

Ne seguì un lento e progressivo abbandono, durato fino al 1927, anno in cui la contessa Giovanna d’Arco, marchesa di Bagno, lo acquistò. Quasi sessant’anni dopo, la proprietà passò al comune di Arco, e sul finire degli anni ottanta vennero avviati una serie di lavori di restauro atti a riportare il castello al suo antico splendore.

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