Uno dei luoghi più belli e suggestivi di Napoli è la reggia di Capodimonte, una struttura che sorge su un promontorio da cui si domina tutta la città. Nel museo di Capodimonte si trova una delle emeroteche più belle d'Italia, ma la struttura merita una visita anche per la bellezza delle stanze e del parco che la circonda. All'interno della reggia si trova inoltre una delle testimonianze più suggestive ed importanti della perizia tecnica dei maestri della ceramica di Capodimonte: il salottino di porcellana della regina Maria Amalia di Sassonia. La regina commissionò questa stanza per la reggia di Portici, ma quando Napoli fu annessa al Regno d'Italia la stanza venne smontata e ricostruita all'interno di Capodimonte. Ci vollero tre anni per realizzare il progetto commissionato dalla Regina e raggiungere il risultato finale: un salottino con le pareti interamente ricoperte da porcellana e finemente decorate con motivi detti di "cineseria". Le cineserie erano delle decorazioni ispirate all'Oriente, ma in una visione astratta ed idealizzata che poco aveva a che fare con la vera Cina. Il salottino di Maria Amalia è un'opera originalissima che si distacca totalmente dai budoir classici e dai metodi di decorazione d'interni in voga nel Settecento. L'uso della porcellana al posto di carta da parati classica, tappezzeria e tendaggi fu una scelta ardimentosa e unica nel suo genere, ma accontentava in fondo il gusto di un'elite nobiliare ormai avvezza a tutto e incline al capriccio ed all'eccentricità.
Oggi visitare il salottino di porcellana a Capodimonte significa rimanere incantati di fronte ad una stanza affascinante, assolutamente sopra le righe, eccentrica e oggettivamente bella. È un peccato che, per motivi di conservazione del bene, la stanza si possa ammirare solo dall'uscio. Ma anche in questo modo ci si può rendere conto del livello di maestria e bravura raggiunto dai maestri della porcellana che lavoravano nel XVIII secolo nella capitale del Regno Borbonico.
Il salottino di porcellana a Capodimonte
